Pubblicato il

Impatto dei Raggi UV sulla Salute degli Occhi

Occhiali da Sole: conseguenze degli UV sugli occhi

Una lente oftalmica agisce modificando, essenzialmente, la vergenza di un fascio di radiazioni; i filtri con cui sono realizzate alterano la composizione energetica impedendo il passaggio di alcune lunghezze d’onda o limitando l’energia di queste.

Le lenti degli occhiali da sole sono dotate di filtri anti-UV che agiscono modificano le caratteristiche energetiche della radiazione ultravioletta. A questi filtri sono aggiunti, talvolta, rivestimenti di protezione all’UV per bloccare tutte le radiazioni fino ai 400 nm.

Il trattamento non determina perdite di luminosità: un materiale assolutamente trasparente può essere “filtrante” pur agendo su lunghezze d’onda invisibili. Occorre sapere, infatti, che lo schermo contro gli ultravioletti non è dato dal colore, bensì dal potere filtrante dell’occhiale da sole, indicato con un numero da 0 a 4 ed apposto sotto forma di adesivo obbligatorio sulla lente.

Di contro, però, è ovvio che le lenti da sole colorate (grigie, marroni, verdi ecc.) riducano la percezione cromatica.

Rischi per gli Occhi

Quali sono le conseguenze degli UV sugli occhi ?

Congiuntiva

La congiuntiva è la sottile membrana mucosa che ricopre la superficie anteriore del bulbo oculare (ad eccezione della cornea) e quella interna delle palpebre. Questa struttura può essere interessata da congiuntivite, che può essere indotta anche dall’esposizione al sole, soprattutto in condizioni di forte riverbero. L’infiammazione della congiuntiva comporta arrossamento, bruciore e gonfiore.

Cornea

La cornea riveste la parte anteriore dell’occhio, attraverso la quale è possibile intravedere l’iride e la pupilla. Trasparente ed avascolare, questa struttura rappresenta la prima “lente” che la luce incontra nel suo percorso verso le vie ottiche. Se non s’indossano gli occhiali da sole, l’esposizione ai raggi UV può predisporre alla cheratite, che si manifesta con bruciore, fotofobia e sensazione di sabbia negli occhi.

Iride

L’iride è una sottile membrana, di colore variabile e di forma anulare, visibile frontalmente attraverso la trasparenza della cornea. Più questa parte è chiara (occhi azzurri, verdi o grigi), maggiore è il rischio di manifestare sensibilità alla luce del sole (fotofobia).

Cristallino

Il cristallino è una lente biconvessa situata all’interno del bulbo oculare, tra l’iride ed il corpo vitreo. Questo sistema diottrico “naturale” è trasparente, ma può opacizzarsi con il trascorrere degli anni, compromettendo la visione. La cataratta che consegue da tale processo è solitamente correlata all’età, nonostante le cause possano essere diverse. In ogni caso, le probabilità di comparsa della forma senile della malattia è direttamente correlata alla quantità di luce solare a cui si è stati esposti nel corso della vita.

Retina

La retina è un tessuto di origine nervosa, che riveste quasi tutta la parete interna dell’occhio e che concorre ad effettuare una prima elaborazione del segnale visivo. Questa delicata struttura contiene i fotorecettori, cellule sensibili alle onde luminose: bastoncelli e coni. La retina funziona, quindi, come un fototrasduttore, cioè capta gli stimoli luminosi e li converte in segnali bioelettrici, che a loro volta vengono inviati al cervello attraverso le fibre del nervo ottico. La retina è suscettibile soprattutto ai danni indotti dai raggi UVA: alcune ricerche scientifiche associano l’esposizione al sole all’insorgenza di maculopatia. In particolare, le radiazioni solari hanno dimostrato un coinvolgimento nell’induzione o nella progressione del danno retinico nell’edema maculare cistoide, nella retinopatia solare (o epiteliopatia) e nella degenerazione maculare legata all’età.

Palpebre e Contorno occhi

Le palpebre sono pieghe muscolo-cutanee mobili, in grado di ricoprire completamente la parte anteriore del globo oculare. Come altre formazioni accessorie dell’occhio, rivestono funzioni protettive dagli agenti esterni e contribuiscono al supporto bulbare; l’ammiccamento frequente delle palpebre, inoltre, consente la continua distribuzione del film lacrimale sulla superficie oculare.

Le palpebre, così come la pelle del contorno occhi è molto sottile: da un punto di vista estetico, il sole favorisce la formazione di rughe e macchie. Non è da sottovalutare, poi, che l’esposizione non protetta da occhiali da sole può aumentare il rischio di tumori cutanei nell’area perioculare.

Pubblicato il

Guida alle lenti da sole: Protezione UV e salute oculare

Tipo di lenti e grado di protezione 

L’Unione Europea classifica gli occhiali da sole come “dispositivo di protezione individuale” (DPI). Le lenti oftalmiche dotate di filtri selettivi per i raggi ultravioletti (UV) assolvono, infatti, la funzione di proteggere le strutture oculari dai rischi dovuti alle radiazioni solari.

Per questo motivo, gli occhiali da sole devono essere fabbricati a regola d’arte e rispettare prestabiliti standard di sicurezza e qualità.

I raggi ultravioletti innescano, inoltre, una produzione eccessiva di radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento di cellule e tessuti (occhi inclusi). Nel tempo, questo fenomeno può favorire la progressiva opacizzazione del cristallino (struttura che filtra e proietta la luce sulla retina) da cui può conseguire lo sviluppo della cataratta. La luce blu – nello spettro del visibile, al confine con i raggi UV – aumenta, invece, il rischio di degenerazione maculare.

Le lenti da sole sono dotate di un filtro anti-UV, capace di assorbire le radiazioni di tipo A e B (UVA e UVB), che sono maggiormente dannose per l’occhio rispetto a quelle della luce visibile.

I raggi ultravioletti derivano in gran parte dal sole e comprendono la porzione di spettro elettromagnetico con una lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nanometri (nm).

Le radiazioni UV sono classificate in tre categorie:

UVA (315-400 nm): sono le radiazioni ultraviolette che penetrano in profondità nella pelle, promuovono il rilascio della melanina dai melanociti e l’abbronzatura. Gli UVA rappresentano una sottile minaccia: sono presenti anche nei giorni con cielo coperto e nuvoloso e, a differenza delle scottature solari causate dagli UVB, non creano particolare disagio ed il loro impatto può manifestarsi anche dopo anni. Per quanto riguarda l’occhio, gli UVA possono contribuire a determinare l’opacità del cristallino (cataratta), dermatiti palpebrali, pterigio, congiuntiviti e cheratiti, mentre i danni alla retina sembrano essere limitati. La comparsa di queste problematiche sono direttamente proporzionali alla frequenza di esposizione. L’effetto degli UVA è ridotto da occhiali da sole ed è ostacolato da indumenti protettivi e filtri da applicare sulla pelle.

UVB (280-315 nm): sono potenzialmente più dannosi e cancerogeni degli UVA, ma producono un’azione stimolante la neosintesi di melanina e attivano il metabolismo della vitamina D. Come accade per gli UVA, l’esposizione a questo tipo di radiazioni solari possono predisporre all’insorgenza di diversi problemi oculari.

UVC (100-280 nm): sono le radiazioni più pericolose; fortunatamente, però, questa tipologia di radiazione solare viene schermata dallo strato di ozono nell’atmosfera terrestre, quindi non raggiungono, in genere, il suolo (la maggior parte dei raggi ultravioletti che raggiungono la superficie terrestre sono, infatti, UVA e, in piccola parte, UVB).
Se l’occhio venisse esposto per troppo tempo agli UVC, si avrebbero problemi riguardanti per lo più cornea e congiuntiva.

UV: Fattori che ne aumentano la pericolosità

In generale, la capacità di penetrazione degli UV, quindi la loro “pericolosità” aumenta al diminuire della lunghezza d’onda e, di conseguenza, all’aumentare della frequenza.

Altro dettaglio da non sottovalutare è che le radiazioni UV sono più intense:

Al crescere dell’altitudine (ogni 1000 metri di altezza i livelli di UV incrementano del 10-12%);

Quando il sole è prossimo al mezzogiorno astronomico, cioè raggiunge la massima altezza per la latitudine a cui ci si trova;

Al diminuire della nuvolosità.

Altri fattori ambientali che influenzano i livelli di UV sono lo strato di ozono e la capacità riflettente della superficie terrestre.

Pubblicato il

Retina: la nostra “pellicola fotografica”

I nostri occhi sono composti da una parte ottica (che convoglia luce e immagini) e una parte sensitiva (che deve ricevere, elaborare e trasportare al cervello luce ed immagini). La retina, una sottile membrana che riveste la superficie interna dell’occhio, rappresenta la “pellicola fotografica” dei nostri occhi ed ha l’importante compito di trasformare le immagini in impulsi nervosi che il nervo ottico trasmette poi al cervello. Ha una struttura molto delicata e non ha purtroppo la possibilità di rigenerarsi, per questo motivo qualsiasi danno è definitivo.

Di seguito analizziamo le patologie più comuni che possono alterare questa membrana così importante:

  • La degenerazione maculare è una malattia tipica degli “over 60” che colpisce la macula, la parte centrale della retina.

Ne esistono due forme: la forma secca o atrofica e quella umida o essudativa. In entrambi i casi i principali fattori di rischio sono, oltre all’ età, il fumo di sigaretta, l’abuso di alcol, il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, disturbi della coagulazione ed una esposizione prolungata e ripetuta a sorgenti di luce molto intense.

I sintomi iniziali consistono in una distorsione delle immagini che interessa il centro del campo visivo, difficoltà nella lettura e nello svolgimento di attività a distanza ravvicinata, perdita della brillantezza dei colori.

Queste due patologie andrebbero considerate totalmente distinte in quanto hanno prognosi e terapie del tutto diverse l’una dall’altra.

In Italia si contano più di 3 milioni di malati, questo ha portato ad un drammatico aumento anche della retinopatia, si calcola infatti che sia stata diagnosticata a circa un terzo dei diabetici.

La retinopatia diabetica colpisce la vascolarizzazione della retina, danneggiandola progressivamente e portando ad un calo progressivo della vista fino all’ipovisione e alla cecità, mentre in altri casi non si avverte alcun disturbo fino a stadi avanzati della malattia.

Chi soffre di diabete può quindi prevenire questa malattia effettuando accurati controlli (compreso il fondo dell’occhio) almeno una volta l’anno.

  • La retinite pigmentosa è una patologia ereditaria caratterizzata da una degenerazione progressiva della retina. Molto spesso la retinite pigmentosa compare tra la pubertà e l’età matura, ma non sono rari gli esempi di bambini colpiti nella prima infanzia.

La capacità visiva della persona colpita subisce una riduzione progressiva restringendo sempre di più il campo visivo, come se si osservasse il mondo da un obiettivo sempre più piccolo, inoltre viene compromessa la visione notturna.

L’unica informazione certa di cui gli scienziati dispongono è l’origine genetica della malattia, infatti attualmente non esiste ancora alcuna cura efficace, nonostante diverse équipe di ricerca ci stiano lavorando.

Per tutte queste patologie è dunque importantissima una diagnosi precoce e un’azione tempestiva per rallentare la progressione della malattia. Inoltre, è fondamentale seguire uno stile di vita sano, non esporsi troppo ai raggi solari senza occhiali scuri dotati di filtri ed evitare sforzi eccessivi indossando occhiali correttivi se necessario, su www.eurosima.it  puoi trovare tantissimi modelli sia di occhiali da sole, tutti polarizzati e con protezione UV400, sia per gli occhiali da lettura, con chiusura magnetica per chi vuole evitare di perderli o con il filtro contro la luce blu per chi passa molte ore davanti a Pc o Smartphone.

Pubblicato il

Davanti ad uno schermo?

occhiali per PC

Ogni giorno passiamo più di 7 ore davanti a computer, smartphone, tablet o televisione. Tutti questi schermi emettono una potente luce blu, chiamata Blue Light, molto dannosa per i nostri occhi.

La luce blu, tecnicamente invisibile poiché compresa tra i 380 e i 500 nm, oltre a favorire l’aumento di affaticamento visivo, secchezza, irritazione e visione offuscata, influisce direttamente e pericolosamente sulla produzione della melatonina, interferendo con l’orologio biologico e il ritmo sonno-veglia. Sul lungo periodo inoltre può portare a problemi oculari irreversibili come cataratta o degenerazione maculare. Oltretutto la luce blu si trova anche nell’illuminazione di abitazioni ed uffici, per questo motivo “staccare gli occhi dal monitor” non sempre risulta efficace.

Per proteggere i nostri occhi da questa radiazione, Nordic Vision ha sviluppato una collezione di occhiali in grado di ridurre l’affaticamento visivo e preservare il benessere dell’occhio, grazie ad una lente che blocca fino al 54% della luce blu.

Sul nostro sito www.eurosima.it è possibile trovare tutte le montature con design moderni e materiali di qualità. Per chi non ha difetti alla vista o indossa le lenti a contatto è possibile scegliere lenti neutre, altrimenti sono disponibili occhiali graduati da +1.0 a +3.0.

Secondo un esperto

Le informazioni contenute in questo post saranno necessarie sia ai principianti che agli utenti più avanzati. Pertanto, ti incoraggio a leggere l’articolo di cui sopra.